Congresso EULAR 2016: gonartrosi, quali sono i predittori di mancata risposta alla viscosupplementazione con acido ialuronico?

30 giugno 2016

BMI elevato e severità radiologica di malattia: questi i fattori chiave associati alla mancata risposta alla terapia infiltrativa con acido ialuronico (HA), secondo un’analisi post-hoc di un trial multicentrico, in doppio cieco, presentato nel corso del Congresso annuale EULAR, tenutosi la scorsa settimana a Londra.
 
“I risultati di questo studio potrebbero avere un impatto sulla pratica clinica quotidiana ed essere di valido aiuto per l’implementazione di future raccomandazioni internazionali sul trattamento della gonartrosi – hanno dichiarato gli autori nel corso della presentazione del lavoro al congresso”.
 
“Infatti – aggiungono – una selezione più stringente dei pazienti eleggibili alla viscosupplementazione potrebbe ottimizzare l’efficacia del trattamento e limitarne l’esecuzione in quei pazienti a rischio di outcome sfavorevoli”.
 
La terapia infiltrativa con acido ialuronico (HA) è utilizzata a livello mondiale per migliorare sia il dolore che la funzione fisica nei pazienti affetti da osteoartrite al ginocchio di grado lieve-moderato. Ciò nonostante, i tassi di risposta al trattamento, documentati nella maggior parte dei trial clinici sull’efficacia di questo intervento, si attestano, nelle migliori condizioni, intorno al 60-70%.
 
A ciò si aggiunga la limitata disponibilità, in letteratura, di dati relativi all’esistenza di predittori del successo del trattamento infiltrativo.
Per chiarire la questione, gli autori di questa analisi post-hoc hanno studiato 166 pazienti, di cui erano disponibili i dati clinici e radiologici, che avevano preso parte ad un trial clinico di 205 pazienti con gonartrosi sintomatica.
 
Nello specifico, il trial ha messo a confronto una formulazione di HA combinata con mannitolo 3,5% (1-1,5 megadaltons, 31 mg/2 mL) con una formulazione di HA da solo (2,4-3,6 megadaltons, 20 mg/2 mL).
 
I pazienti reclutati nel trial erano stati sottoposti a 3 iniezioni settimanali per via intra-articolare e quelli che avevano soddisfatto i criteri OMERACT-OARSI a 6 mesi dall’inizio della terapia infiltrativa era stati classificati come “responder” al trattamento in questione.
 
I due bracci di trattamento del trial si equivalevano, sostanzialmente, sia dal punto di vista clinico che demografico: ciò ha consentito di raccogliere i dati in pool per la successiva analisi secondaria.
 
I pazienti, in toto, avevano un’età media di 65 anni, una storia di almento 4 anni (49 mesi) di gonartrosi, ed erano in maggioranza in sovrappeso, come indicato dal valore medio di BMI rilevato, pari a 28 kg/m2.
 
L’analisi a 6 mesi dall’inizio della terapia infiltrativa ha mostrato che il 68% dei pazienti era “responder” alla viscosupplementazione, e che i punteggi medi relativi al dolore e quelli totali WOMAC si erano ridotti di più del 40%.
 
Le analisi univariate e multivariate hanno individuato nel BMI elevato e nel restringimento radiografico severo dell’articolazione tibiofemorale i fattori predittivi di mancata risposta alla terapia infiltrativa con HA.
 
Anche l’età avanzata e una storia pregressa di viscosupplementazione o di terapia intra-articolare con corticosteroidi (CS) sono risultati associati alla mancata risposta alla terapia infiltrativa con HA. In questo caso, però, l’associazione non ha raggiunto la significatività statistica.
 
Messi insieme, però, questi 4 fattori di rischio sopra menzionati sono stati in grado di mostrare un impatto cumulativo sull’outcome sfavorevole della mancata risposta al trattamento.
In particolare, è stato osservato che tutti i pazienti che non presentavano i 4 fattori di rischio sopra indicati, soddisfacevano i criteri di risposta alla viscosupplementazione.
 
Il tasso di risposta al trattamento scendeva, rispettivamente, al 70%, invece, nei pazienti che presentavano 2 fattori di rischio e al 30% in quelli che presentavano 4 fattori di rischio.
 
Nel commentare i risultati, gli autori, pur riconoscendo la difficoltà nel decidere se ricorrere alla viscosupplementazione nei pazienti obesi e in quelli in cui la gonartrosi è grave al punto tale da necessitare del ricorso all’intervento di artroplastica totale del ginocchio, suggeriscono di evitare il ricorso alla terapia infiltrativa con HA nei pazienti ultra65enni, con OA sintomatica e severa dal punto di vista radiografico, in assenza di controindicazioni alla chirurgia e all’anestesia.
 
La viscosupplementazione, invece, sempre stando agli autori dello studio, è da considerare una valida opzione terapeutica nei pazienti con OA radiologica severa se i pazienti sono più giovani, affetti da più comorbidità, o sono refrattari alla chirurgia.
 
NC
 
Riferimento bibliografico
Eymard F et al. Predictive factors of failure of viscosupplementation in patients with knee osteoarthritis. Results of a post-hoc analysis of a double blind, controlled non inferiority trial.
Eular 2016; London: Abstract OP0135