Gonartrosi, inefficaci infiltrazioni pre-esercizio con corticosteroidi

9 maggio 2015

Il trattamento intra-articolare con 40 mg di metilprendnisolone acetato, propedeutico ad un programma di svolgimento di esercizi fisici, non risulta più efficace del placebo nel trattamento della gonartrosi.
Queste le conclusioni di un lavoro presentato nel corso della sessione annuale dell’Osteoarthritis Research Society International (OARSI) World Congress.

Come è noto, lo svolgimento di esercizi fisici è raccomandato nei pazienti affetti da gonartrosi; tuttavia il dolore cronico al ginocchio può essere causa di impedimento allo svolgimento di questa utile attività.
La somministrazione intra-articolare di CS è una strategia raccomandata nel trattamento dell’OA, dal momento che la riduzione dello stato infiammatorio è in grado di aumentare la mobilità articolare.

Gli autori del nuovo studio hanno concentrato la loro attenzione su 263 pazienti con segni clinici e radiologici di gonartrosi. Dopo verifica dei criteri di inclusione, il team di ricercatori ha randomizzato 100 pazienti al trattamento con 1 ml di metilprednisolone acetato + 4 ml di lidocaina (10 mg/ml) o con 1 ml di soluzione isotonica allo stesso volume del trattamento con CS e l’aggiunta di lidocaina.

Il programma di esercizi fisici ha avuto inizio, invece, 2 settimane dopo il trattamento intra-articolare, un ritardo volutamente inserito nel protocollo di studio, in concordanza con alcune osservazioni di letteratura che documentano un effetto massimale della terapia infiltrativa con CS somministrati 2-6 settimane prima l’inizio del programma di esercizi fisici.

I pazienti randomizzati nei due gruppi erano sovrapponibili alla partenza dello studio per quanto riguarda le caratteristiche demografiche (sesso, età, altezza, peso e BMI), come pure relativamente al grado di severità dell’OA documentato per via radiografica. Il tasso di adesione al programma previsto di esercizi fisici è stato pari al 79%, senza rilevazione di differenze apprezzabili tra i 2 gruppi. Quanto al punteggio KOOS relativo alla sottoscala “dolore”, questo era pari, alla randomizzazione, rispettivamente a 53,3 ne gruppo trattato con CS e a 55,2 nel gruppo placebo.

Dei 100 pazienti randomizzati al trattamento farmacologico con CS, 93 hanno completato il programma di esercizi fisici a 14 settimane, mentre 89 hanno completato il programma fino alla fine del periodo di osservazione dello studio (26 settimane).

L’outcome primario dello studio era costituito dalla variazione media del punteggio KOOS (Knee injury and Osteoarthritis Outcome Score) riportato sulla sottoscala dolore alla 14esima settimana dall’inizio del trattamento. Lo studio prevedeva anche la valutazione dei punteggi KOOS relativi alla sintomatologia, allo svolgimento delle attività quotidiane e alla qualità della vita.

I risultati del trial hanno documentato una variazione media del punteggio KOOS relativo alla sottoscala dolore pari a 13,6 nel gruppo trattato con CS e a 14,8 nel gruppo placebo. La differenza media tra i due punteggi, pari a 1,2 unità, non è risultata statisticamente significativa (p=0,64). Stesso trend è stato osservato alla 26esima settimana dall’inizio dello studio.

Quanto ai punteggi KOOS relativi alle attività quotidiane e alla qualità di vita ottenuti a 2,14 e 26 settimane dall’inizio dello studio, anche in questi casi sono risultati sovrapponibili tra i 2 gruppi e la loro differenza non è stata statisticamente significativa, a conferma ulteriore dell’assenza di benefici derivante dalla terapia infiltrativa con CS in questo set di pazienti.

[Evaluation of the Benefit of Corticosteroid Injection Prior to Exercise Therapy in Patients With Knee Osteoarthritis: A Randomised Trial. Abstract 16]