Gonartrosi, iniezioni di acido ialuronico non meno efficaci e più sicure dei FANS per os

22 ottobre 2014

Nei pazienti affetti da gonartrosi, l’efficacia iniziale delle infiltrazioni intrarticolari di acido ialuronico sembra essere non inferiore a quella dei farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS) orali , con una sicurezza superiore. È questa la conclusione di uno studio multicentrico di autori giapponesi, pubblicato di recente su Arthritis Research & Therapy.

Anche se molti dei trattamenti conservativi comunemente utilizzati per il trattamento dell’artrosi del ginocchio sono di provata efficacia, nel complesso non ci sono ancora evidenze sufficienti disponibili su quest’argomento, scrivono gli autori nell’introduzione.

Tra i trattamenti farmacologici oggi disponibili per la gonartrosi, i FANS agiscono rapidamente e sono tra i farmaci raccomandati dalle linee guida per la gestione dell’osteoartrosi. Tuttavia, questi agenti, come è noto, sono gravati da effetti collaterali che possono essere gravi e frequenti.

Le infiltrazioni intrarticolari di acido ialuronico utilizzate per il trattamento dell’osteoartrosi del ginocchio hanno dimostrato di ridurre il dolore e migliorare la funzionalità articolare. Tuttavia, segnala il gruppo giapponese, finora non erano mai stati fatti studi di buona qualità in cui siano stati confrontati direttamente efficacia e sicurezza delle infiltrazioni di acido ialuronico e dei FANS orali nei pazienti con gonartrosi.

Per colmare questa lacuna, il team nipponico, coordinato da Muneaki Ishijima, della Juntendo University di Tokyo, ha eseguito uno studio randomizzato, in aperto, a gruppi paralleli, su un totale di 200 pazienti affetti da osteoartrosi del ginocchio.

I partecipanti sono stati assegnati in rapporto 1: 1 al trattamento con FANS tre volte al giorno per 5 settimane oppure con infiltrazioni intrarticolari di acido ialuronico una volta alla settimana per 5 settimane. L’endpoint primario dello studio era la variazione percentuale del punteggio del Japanese Knee Osteoarthritis Measure (JKOM), uno strumento di misurazione dell’outcome orientato al paziente. Inoltre tutti i partecipanti sono stati interrogati riguardo a eventuali eventi avversi manifestatisi durante il trattamento. Il margine di non inferiorità era del 10%.

Le analisi sull’endpoint primario hanno riguardato 98 pazienti nel gruppo sottoposto alle infiltrazioni di acido ialuronico e 86 pazienti nel gruppo trattato con FANS orali.

In entrambi i gruppi, il trattamento ha portato a una riduzione significativa del JKOM score rispetto al basale (P <0,001). La variazione percentuale del punteggio è stata pari a -34,7% nel gruppo trattato con l’acido ialuronico e -32,2% nel gruppo trattato con FANS. La differenza tra i due gruppi, pari a-2,5% (IC al 95% da -14 a 9,1), indica che le infiltrazioni di acido ialuronico sono non inferiori ai FANS in termini di efficacia, scrivono i ricercatori. Entrambi i trattamenti, inoltre, hanno alleviato significativamente il dolore al ginocchio (P <0,001). Nei pazienti trattati con l’acido ialuronico, la riduzione percentuale rispetto al basale del punteggio della scala VAS è stata pari al 41,2%, mentre in quelli trattati con i FANS la riduzione è stata del 36%. Nelle sottoanalisi, i ricercatori non hanno trovato differenze significative tra i due bracci in termini di percentuali di pazienti che hanno risposto al trattamento (69,7% con l’acido ialuronico e 62,4% con i FANS; P = 0,283). Sul piano della sicurezza, invece, sia la frequenza degli eventi avversi sia quella degli abbandoni dello studio dovuti agli effetti collaterali sono risultate significativamente più basse nel gruppo sottoposto alle infiltrazioni intrarticolari di acido ialuronico rispetto al gruppo di confronto (rispettivamente P = 0,026 e P = 0,004). Nella discussione, gli autori segnalano alcuni limiti dello studio; primo tra tutti, il disegno in aperto, e non randomizzato, che potrebbe aver sfalsato un po’ i risultati. Inoltre, spiegano, la dimensione del campione è stata calcolata in modo da avere un margine di inferiorità del 10%, scelta che potrebbe essere discutibile. Segnalano, infine, che nelle analisi sui sottogruppi, nei pazienti con artrosi lieve (punteggio pari a 1 della scala di Kellgren-Lawrence) il trattamento con acido ialuronico ha portato a una riduzione del JKOM score, che però non è risultata non significativa. Le ragioni di ciò non sono chiare, scrivono Ishijima e i colleghi, ma, avvertono i ricercatori, l’interpretazione dei risultati è limitata dal basso numero di pazienti di questo sottogruppo (15), e anche questa potrebbe essere una limitazione dello studio. Alessandra Terzaghi M. Ishijima, et al. Intra-articular hyaluronic acid injection versus oral non-steroidal anti-inflammatory drug for the treatment of knee osteoarthritis: a multi-center, randomized, open-label, non-inferiority trial. Arthritis Research & Therapy 2014. leggi