Osteoartrosi trapeziometacarpale, terapia infiltrativa con HA efficace contro dolore e rigidità fisica

27 novembre 2014

Uno studio italiano pubblicato sulla rivista Muscles, Ligaments and Tendons Journal suggerisce come l’adozione di una terapia infiltrativa con acido ialuronico (PM 500-730 KDa) potrebbe rappresentare una valida opzione terapeutica nell’indurre una remissione prolungata e sostenuta della sintomatologia dolorifica nonché un miglioramento della mobilità e della qualità della vita in pazienti sofferenti di osteoartrosi trapeziometacarpale (TMCJ OA) refrattari o con controindicazioni al trattamento con FANS, prima del ricorso alla chirurgia. Tali risultati, pertanto, suffragherebbero l’impiego di HA come opzione terapeutica di prima linea in caso di precedente fallimento di semplici interventi analgesici o non farmacologici.

 

“L’osteoartrosi (OA) della mano, una condizione di frequente riscontro nei paesi Occidentali, è una condizione multifattoriale nella quale l’età, il sesso e alcuni fattori genetici giocano un ruolo importante – ricordano gli autori nell’introduzione al lavoro. – In particolare, nel caso di TMCJ OA, si stima una prevalenza di questa condizione compresa tra l’8% e il 12% della popolazione generale e del 33% nelle donne in post-menopausa. TMCJ OA si riscontra con maggiore frequenza nella mano non dominante e l’attività fisica potrebbe proteggere dall’OA alla mano”.

“Le opzioni terapeutiche attuali hanno come obiettivo primario quello di ridurre il dolore e migliorare la funzione articolare mediante agenti sintomatici – continuano gli autori. – Tra le varie opzioni, una di queste prevede il ricorso ad iniezioni intraarticolari di HA (PM 500-730 Kda)”.

La presenza di dati discordanti sulla superiore efficacia della terapia infiltrativa con HA vs CS in pazienti con OA e di una sola review sistematica specifica in pazienti con TMCJ OA a favore della terapia infiltrativa con HA come opzione di trattamento efficace e a basso rischio in pazienti refrattari alle opzioni terapeutiche standard ha sollecitato il disegno di questo studio retrospettivo che ha voluto valutare l’efficacia e la tollerabilità delle infiltrazioni di HA (PM 500-730 KDa) in termini di risoluzione del dolore e miglioramento della funzione fisica della mano.

A tal scopo, sono stati inclusi nell’analisi retrospettiva 58 pazienti affetti da TMCJ OA, 50 di sesso femminile e 8 di sesso maschile, di età compresa tra 40 e 75 anni. Tutti i pazienti reclutati nello studio soddisfacevano i criteri diagnostici di OA secondo le raccomandazioni EULAR ed erano stati sottoposti ad un ciclo di 3 infiltrazioni settimanali di HA (PM 500-730 KDa) dal 2000 al 2002.

 

Un endpoint primario era costituito dall’efficacia della terapia infiltrativa mediante valutazione del dolore percepito dal pazienti nel corso della giornata, sia a riposo sia durante l’esecuzione di movimenti passivi o volontari della mano (flessione, estensionem adduzione e rotazione). L’intensità del dolore percepito era riportata su una scala VAS graduata da 0 a 10 cm.

Un secondo endpoint primario era rappresentato dalla forza di presa laterale (detta anche key pinch, perchè è la tipica presa usata per girare una chiave nella toppa), misurata mediante dinamometro.

Altri endpoint primari, inoltre, erano rappresentati dalla durata della condizione di rigidità di movimento mattutina e dal consumo di FANS, valutati mediante registrazione dei dati su apposito questionario.

 

I risultati dello studio hanno documentato ad 1, a 3 e a 6 mesi dall’inizio delle osservazioni, un miglioramento statisticamente significativo (p<0,0001) del punteggio VAS relativo al dolore percepito dai pazienti associato all’esecuzione di movimenti passivi e volontari della mano rispetto alle condizioni di partenza.

Non solo: i dati relativi all’assunzione di FANS hanno evidenziato una riduzione statisticamente significativa (p<0,017) del consumo di questa classe di farmaci rispetto alle condizioni di partenza. Inoltre, l’analisi della varianza dei movimenti della mano e della durata della condizione di rigidità mattutina ha evidenziato un costante miglioramento statisticamente significativo rispetto alle condizioni iniziali (p<0,001).

L’incidenza di eventi avversi (AE) è stata pari al 21% e limitata all’insorgenza di sintomi locali come il dolore legato all’infiltrazione.

Nel commentare i risultati, gli autori dello studio ammettono che un limite del loro lavoro deriva dalla mancata inclusione nel disegno di un gruppo di controllo sottoposto a iniezione intra-articolare senza HA. Di qui la necessità, da loro sollecitata, di avviare trial randomizzati e controllati vs placebo con follow-up di maggiore durata per suffragare le loro osservazioni sul vantaggio di impiego di infiltrazioni di HA (PM500-730 KDa) nel controllare il dolore locale e l’infiammazione associati a TCMJ OA e nell’indurre remissione di malattia a lungo termine.

 

Frizziero A et al. Six-months pain relief and functional recovery after intra-articular injections with hyaluronic acid (MW 500-730 KDa) in trapeziometacarpal osteoarthritis. Muscles, Ligaments and Tendons Journal 2014; 4(2): 256-261

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