Perugia, a maggio protagonista la terapia infiltrativa ecoguidata

8 febbraio 2018

“Si svolgerà in due giorni (11-12 maggio) e, oltre che ad essere dedicato in primis ai Medici dello Sport e ai Medici Veterinari, si proporrà l’obiettivo di migliorare il know-how di ortopedici, fisiatri, medici di famiglia e medici addetti alla riabilitazione, sulle corrette pratiche di esecuzione della terapia infiltrativa eco-guidata, la sola metodica infiltrativa che consenta di eseguire la terapia intra-articolare nel modo migliore possibile.
 
Tale congresso, inoltre, allargherà per la prima volta nel nostro Paese gli orizzonti della terapia infiltrativa, prendendo in considerazione anche l’infiltrazione dei principali plessi nervosi coinvolti nel dolore, avvalendosi della collaborazione con l’associazione ANTIAGE (Associazione Nazionale Terapia Intra-Articolare Anca Guida Ecografica) presieduta dal Dott. Alberto Migliore (UOC di Reumatologia, Ospedale Fatebenefratelli, Roma)”.
 
Con queste parole rilasciate ai nostri microfoni, il dott. Giovanni Boni (Medico, dello Sport, presidente Federazione Medico Sportiva regione Umbria) ha annunciato il VI Congresso Regionale di terapia infiltrativa eco-guidata in Medicina dello Sport e Medicina Veterinaria, che si terrà tra tre mesi nel capoluogo umbro e che lo vede protagonista come organizzatore dell’evento, insieme alla prof.ssa Silvana Giannini, membro FMSI e Responsabile del Dipartimento di Radiologia della Casa di Cura Villa Stuart di Roma.
 
Ecco cosa ci ha raccontato in merito agli aspetti principali di questo congresso, nel corso della nostra intervista.
 
Dottor Boni, il congresso è rivolto, in primis, ai Medici dello Sport. A tal riguardo, quando lei parla di terapia infiltrativa in Medicina dello Sport, fa riferimento solo alla sua applicazione negli atleti professionisti o anche a chi pratica sport a livello amatoriale?
Mi riferisco ad entrambi i casi, anche se dobbiamo distinguere modalità e finalità di questo intervento.
 
Partiamo dalle applicazioni della terapia infiltrativa negli atleti professionisti: l’obiettivo è quello di garantire il pronto ricupero delle prestazioni fisiche dell’atleta, ma senza alterare in nessun modo le performance sportive. In questo caso, la pratica non corretta dell’infiltrazione (Ndr: con riferimento al timing e alla natura delle sostanze chimiche infiltrate) potrebbe accompagnarsi ad implicazioni di natura medico-legale che non mi trovo ad affrontare se devo infiltrare un paziente per un fastidio al ginocchio e che svolge attività sportiva amatoriale.
 
Quando parla di implicazioni medico-legali della pratica dell’infiltrazione negli atleti professionisti, cosa intende esattamente?
Voglio dire che un utilizzo inappropriato di sostanze/metodi di infiltrazione, in questo caso, potrebbe esporre l’atleta al rischio di doping, falsando o invalidando la prestazione sportiva, con tutte le conseguenze del caso. Esiste un’organizzazione internazionale, la World Anti-Doping Agency (WADA), che, su base annuale, aggiorna l’elenco completo delle sostanze dopanti.
 
Ma esiste anche il caso di sostanze lecite che, se usate in modo inappropriato (Ndr: ad esempio un timing di somministrazione errato), possono configurare il reato di doping. Per queste ragioni la FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana) e l’Associazione ANTIAGE stanno lavorando per cercare di elaborare a breve delle Linee Guida sul corretto impiego della Terapia Infiltrativa con Guida ecografica in Medicina dello Sport.
 
E’ necessario, insomma, che il Medico dello Sport abbia una conoscenza approfondita di ciò che sta infiltrando nell’articolazione.
 
La seconda categoria di medici ai quali si rivolge principalmente questo congresso è quella dei Medici Veterinari. Ce ne spiega la ragione?
Anzitutto una premessa: tutto quello che facciamo in Medicina relativamente all’applicazione della terapia infiltrativa nell’uomo nasce dalla Medicina Veterinaria: è grazie agli studi veterinari sulla terapia infiltrativa con acido ialuronico, effettuati sui cavalli da corsa, ad esempio, che abbiamo cominciato a capire che queste sostanze potevano essere utilizzate anche nell’uomo.
 
C’è di più, però: la Medicina Veterinaria apre anche un orizzonte straordinario nel campo dell’applicazione di prodotti a base di acido ialuronico in diverse specie. Per fare un esempio, si pensi ai bovini produttori di latte con lesione muscolare o rottura legamenti: queste cause di abbattimento dell’animale (con conseguenze economiche rilevanti per l’economia agricola) possono essere evitate con il ricorso alla terapia infiltrativa.
 
Non vanno dimenticate, inoltre, le possibilità d’impiego della terapia infiltrativa negli animali di piccola taglia con artrosi, ormai immobilizzati.
 
Dunque, la Medicina Veterinaria consente di osservare i benefici derivanti dall’impiego della terapia infiltrativa prima che questi giungano all’uomo.
 
Il Congresso ha valenza nazionale o internazionale?
Ha una valenza internazionale, come dimostra il fatto che la lingua ufficiale del Congresso sarà quella inglese. Sono molto ottimista sulle ricadute positive che questo evento avrà sul prestigio e l’autorevolezza della classe medica nazionale in questo settore. Inoltre, sono molto lieto dell’interesse crescente verso il nostro evento manifestato al di fuori dei nostri confini nazionali, testimoniato dalle numerose richieste di iscrizione provenienti da alcuni Paesi quali il Venezuela e la Russia.
 
Quale sarà la peculiarità di questo congresso rispetto agli altri del settore e in che modo si articolerà il suo svolgimento?
Mi preme sottolineare che la peculiarità di questo congresso consiste nel non prevedere al suo interno lezioni teoriche.
 
Il congresso si articolerà esclusivamente in sessioni pratiche.
 
Sono previste due aule principali all’interno delle quali si riuniranno periodicamente i medici non veterinari e quelli veterinari.
 
All’interno di queste aule, di volta in volta, nel corso delle due giornate congressuali, verranno proiettate tre diapositive esplicative della pratica infiltrativa in un determinato distretto anatomico (es. spalla).
 
A questo punto, i partecipanti si recheranno in aulette attigue, dotate di 10 lettini e 10 ecografi, in corrispondenza dei quali ognuno dovrà eseguire, la pratica infiltrativa precedentemente illustrata dalle 3 slide proiettate prima.
 
Le sessioni pratiche nelle aulette avranno una durata di 20 minuti, dopo le quali si ritorna nelle aule principali con la descrizione delle modalità di esecuzione di un altro sito anatomico, e così via per tutti gli altri siti anatomici descritti e i plessi nervosi presentati.
 
E’ prevista la partecipazione di ospiti di rilevanza scientifica internazionale italiani e stranieri?
Ricorderei senz’altro la partecipazione del Dott. Alberto Migliore (presidente di ANTIAGE) nonché del prof. Philip Peng, anestesista e responsabile del centro sulla terapia del dolore presso il Mount Sinai Hospital, in Canada, grazie al quale ho potuto formarmi nel campo della terapia infiltrativa.
 
Mi preme segnalare, inoltre, la partecipazione al congresso del Dott. Enzo Ieracitano, presidente della commissione nazionale medica della Federazione Italiana Rugby. Ieracitano presiederà lo svolgimento di una sessione speciale per Fisioterapisti su Riabilitazione nel rugby, che si terrà sabato mattina, e di una sessione successiva (l’unica ad ingresso libero e aperta ad allenatori, accompagnatori, direttori sportivi di tutti gli sport – rugby in primis – e ai genitori degli atleti), nel corso della quale farà alcuni esempi pratici di come affrontare il management dell’emergenza in campo (dalla logistica  – localizzazione defibrillatore e ambulanza – ai comportamenti in campo in caso di infortuni).
 
Per concludere, cosa si augura da questo congresso?
In quanto presidente e organizzatore del congresso, insieme alla prof.ssa Giannini, auspico un’ampia partecipazione a questo evento, affinchè un numero sempre maggiore di medici possa apprezzare i benefici della terapia infiltrativa e, al contempo, accrescere le conoscenze e la condivisione delle problematiche che riguardano il sovrauso delle articolazioni nel campo della medicina dello sport (e non solo).
 
Auspico, inoltre, che altre figure professionali come i neurologi e gli anestesisti, si possano avvicinare alla Medicina dello Sport per poi prendere spunto da questa disciplina anche per la loro pratica.
 
Ciò in quanto la conoscenza dei benefici derivanti dall’associazione della terapia intra-articolare eco-guidata con una terapia di blocco nervoso potrebbe sortire benefici terapeutici superiori a quelli ottenuti dalla sola terapia infiltrativa, garantendo un pronto recupero dell’atleta senza, però, danneggiarlo.
 
Per informazioni sul congresso:

www.etugi.it