Rizartrosi, terapia infiltrativa con HA preferibile nei pazienti più gravi

27 novembre 2014

HA e betametasone sono entrambi efficaci e ben tollerati nella gestione della rizartrosi, stando ai risultati di un trial di efficacia comparativa dei due trattamenti a 6 mesi, pubblicato ahead-of-print sulla rivista Joint Bone Spine. La terapia infiltrativa con HA, però, sarebbe da preferire al trattamento con CS nei pazienti con sintomatologia più severa, stando ai risultati ottenuti su un sottogruppo di pazienti più compromessi.

 

Come è noto, la rizartrosi è una condizione di frequente riscontro nelle donne ultracinquantenni ed è spesso bilaterale. “La prevalenza di questa condizione, documentata per via radiografica, è stimata intorno al 7% nel sesso maschile e al 15% nel sesso femminile, se si correggono i dati in base all’età – ricordano gli autori nell’introduzione al lavoro. – Negli ultra40enni di ambo i sessi, invece, la prevalenza della rizartrosi è pari al 21%, per salire al 35% nelle donne in post-menopausa.”

 

In alcuni pazienti, l’evoluzione della malattia si caratterizza per l’assenza di dolore al punto da passare probabilmente non diagnosticata nella comune pratica clinica. In altri, invece, è la progressione degli episodi comporta rigidità e deformità delle dita, con conseguente disabilità funzionale e dolore.

 

Mentre l’utilità della terapia infiltrativa con HA è ampiamente documentata nel trattamento della sintomatologia dolorifica legata all’OA che colpisce altre articolazioni, il suo impiego nella rizartrosi è limitato, anche se i risultati preliminari ottenuti sono promettenti.

“A tutt’oggi, comunque – continuano gli autori dello studio – la superiorità della terapia infiltrativa con HA come alternativa al trattamento con corticosteroidi (CS) nel trattamento della rizartrosi è ancora tutta da dimostrare, in quanto le evidenze disponibili derivate da piccoli trial clinici randomizzati non sono risolutive”.

 

Su questi presupposti è nato questo nuovo studio, un trial randomizzato e controllato disegnato allo scopo di determinare efficacia e sicurezza della terapia infiltrativa con HA di basso peso molecolare rispetto alle iniezioni con CS.

A tal scopo sono stati reclutati 88 pazienti (11 uomini e 77 donne, aventi un’età media di 62,8 anni) con rizartrosi in base ai criteri ACR (American College of Rheumatology). Questi sono stati randomizzati al trattamento intra-articolare eco-guidato con HA oppure con betametasone. Lo studio prevedeva 3 iniezioni locali nell’arco temporale di una settimana e valutazione degli endpoint a 7, 14, 30, 90 e 180 giorni.

L’endpoint primario di efficacia era rappresentato dal miglioramento clinico determinato sulla base del punteggio VAS (dolore percepito) e FIHOA (Functional Index For Hand Osteoarthritis) rilevati alla fine del follow-up rispetto all’inizio dello studio. Tra i parametri secondari di efficacia considerati nello studio vi erano, invece, l’analgesia, le variazioni dei punteggi riportati sul questionario validato sullo stato di salute SF-36 (relativamente al dominio fisico – PCS 36 – e mentale – MCS 36), nonché una valutazione delle condizioni complessive condotta sia dai pazienti stessi (autovalutazione) che dai medici ricercatori.

I risultati hanno documento, in entrambi i bracci di trattamento, una riduzione statisticamente significativa dei punteggi VAS e FIHOA nel corso del follow-up rispetto alle condizioni iniziali. Non sono state rilevate invece, differenze statisticamente significative nel confronto tra i 2 gruppi di trattamento. A 90 giorni, però è stato documentato mediante l’indice funzionale FIHOA un più rilevante miglioramento clinico con la terapia infiltrativa a base di HA (p=0,077).

Una sottonalisi condotta su pazienti con malattia più severa (punteggi VAS and FIHOA >5) ha mostrato, anche in questo caso, un vantaggio della terapia infiltrativa vs CS, come documentato dall’indice FIHOA (P=0,004), già rilevato a 14 giorni. In questo gruppo di pazienti, il punteggio VAS (dolore percepito) è anch’esso migliorato in modo statisticamente significativo rispetto al gruppo di confronto a 6 mesi (P=0,02)

Dal punto di vista della safety, entrambi i trattamenti sono risultati ben tollerati e non hanno determinato insorgenza di AE seri tali da interrompere il trattamento.

Solo 10 pazienti (5 trattati con CS e 5 con HA) hanno lamentato presenza di dolore locale di intensità minore o moderata a seguito dell’iniezione.

 

In conclusione, i risultati dello studio rimarcano l’osservazione secondo la quale la terapia infiltrativa con HA potrebbe rappresentare una buona alternativa in quei casi dove le strategie convenzionali non sortiscono effetti – come dimostrato dall’analisi del sottogruppo di pazienti con rizatrosi di maggiore gravità. Ciò, dunque, secondo gli autori del lavoro, apre nuove prospettive nella gestione di questa malattia.

Monfort J et al. Comparative efficacy of intra-articular hyaluronic acid and corticoid injections in osteoarthritis of the first carpometacarpal joint: Results of a 6-month single-masked randomized study. Joint Bone Spine. 2014 Oct 10. pii: S1297-319X(14)00200-0. doi: 10.1016/j.jbspin.2014.08.008. [Epub ahead of print]

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