Tecniche atte a garantire l’asepsi

14 gennaio 2012

L’esecuzione di un’iniezione in modo perfettamente asettico serve a garantire che non si procurino accidentalmente al paziente infezioni tramite inoculazione di germi veicolati dall’esterno mediante procedure non idonee o strumenti in condizioni igieniche non ottimali. Ciò è particolarmente importante nel caso di iniezioni intrarticolari; essendo un’articolazione una cavità chiusa, infatti, può rimanere gravemente danneggiata dall’inserzione di un agente patogeno. Per evitare tali rischi, devono essere predisposte le migliori condizioni ambientali e va ottimizzata la modalità di reperimento degli strumenti, affinché la procedura dell’iniezione avvenga nel minor tempo possibile, così da non esporre inutilmente il paziente a rischi di infezione.

La scelta dell’ambiente
Una premessa indispensabile consiste nell’individuazione di un locale ottimale per effettuare le iniezioni, che cioè risponda a precisi requisiti utili a mantenere le più elevate condizioni igieniche possibili. Questo locale dovrà essere: chiuso; utilizzato per pochi scopi e quindi frequentato da poche persone; oggetto di periodica disinfezione (anche di eventuali filtri di sistemi di aerazione o condizionamento); adatto dal punto di vista igienico (ossia caratterizzato da superfici di facile lavabilità e privo di oggetti sporcabili o che trattengano polveri); adeguatamente illuminato, al fine di conseguire velocemente e con facilità le operazioni del caso.

La predisposizioni dei materiali
Un aspetto fondamentale è costituito dalla preparazione dei materiali sul carrello o vassoio portastrumenti: lo scopo è quello di ridurre quanto più possibile i tempi della procedura, evitando anche contaminazioni accidentali. Pertanto, organizzando la disposizione in modo che tutto sia comodamente raggiungibile al momento opportuno, bisogna predisporre in modo razionale ed efficiente: mascherina, guanti e telini monouso; aghi e siringhe sterili; disinfettante; pinze; garze; prodotti per anestesia; farmaci da iniettare; preparati da emergenza per eventuali reazioni allergiche; provette per esami di laboratorio del liquido sinoviale; cerotti.

L’inserimento dell’ago
Come detto, la procedura di inserimento dell’ago va eseguita nel tempo più rapido possibile anche allo scopo di prevenire possibili infezioni. La sequenza delle operazioni prevede inizialmente, se necessaria, una tricotomia dell’area cutanea del paziente dove sarà inserito l’ago, con la richiesta al/alla paziente di togliere orologi o gioielli (di cui sarà ovviamente privo l’operatore sanitario). Bisognerà poi: individuare e segnare il sito di iniezione, detergere abbondantemente e a lungo la cute on un detergente e lasciar seccare; lavarsi le mani e asciugarle accuratamente (nelle ultime due operazioni è importante lasciar passare almeno un minuto per avere superfici cutanee secche, in quanto le infezioni si trasmettono molto più facilmente su superfici umide); indossare guanti sterili e posizionare il telino; utilizzare aghi e siringhe sterili monouso; cambiare l’ago dopo l’aspirazione del farmaco nella siringa; non toccare la pelle marcata dopo averla resa asettica, né aiutarsi con un dito nella guida dell’ago; estrarre rapidamente l’ago, chiudendo e comprimendo il punto di iniezione; disinfettare e medicare a piatto.