Trattamento intra-articolare dell’artrosi, novità dal congresso ISIAT di Budapest

19 ottobre 2015

Raccomandazioni sull’utilizzo della viscosupplementazione nelle varie forme di artrosi, fattori predittivi di risposta al trattamento intra-articolare con acido ialuronico, analisi di costo efficacia dei trattamenti per ritardare la protesizzazione ma anche nuovi studi sulle combinazioni tra acido ialuronico e polialcoli come il mannitolo e il sorbitolo e sull’efficacia, ma anche la condrotossicità, di antinfiammatori non steroidei e cortisonici utilizzati a livello dell’articolazione.

Questi i principali argomenti discussi durante la 4^edizione del congresso ISIAT (International Symposium Intra Articular Treatment) presieduta dal prof. Alberto Migliore, direttore della UOS di Reumatologia nel Dipartimento di Medicina Interna dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma che si svolta a Budapest dall’1 al 3 ottobre.

Il congresso, che ogni due anni promuove le ultime ricerche e applicazioni cliniche nel campo del trattamento intra articolare, ha visto in questa terza edizione la partecipazione di 400 medici tra cui reumatologi, fisiatri, ortopedici, medici dello sport ma anche sinoviologi cioè specialisti nel trattamento delle patologie della sinovia come ha tenuto a specificare il prof. Beniamino Palmieri dell’Università di Modena.

«Sono molto soddisfatto perché al congresso hanno partecipato più di 400 colleghi che provengono da diverse parti del mondo. Sono stati presenti ben 39 Paesi e il livello delle presentazioni è stato di alto livello scientifico. Abbiamo avuto molte nuove idee e la conferma di tanti aspetti e si sono aperti nuovi orizzonti» ha dichiarato il prof. Migliore ai microfoni di Terapia Infiltrativa.

Il paziente è stato al centro del congresso sia per quanto riguarda il trattamento precoce al palesarsi dei primissimi sintomi, come sottolineato più volte nella tre giorni, sia nell’assegnazione del giusto trattamento al giusto paziente come evidenziato dalla relazione del dr. Raghu Raman dell’Academic Department of Orthopaedics, Hull and East Yorkshire NHS Trust Castle Hill Hospital, Cottingham in UK.

«Tra i temi principali che mi piace ricordare»-ha sottolineato il prof. Migliore – «emerge il problema di trattare i pazienti più precocemente possibile e quindi il problema dell’identificazione per quanto riguarda l’artrosi soprattutto delle fasi precoci di malattia. Se ne è parlato specificatamente e in diverse relazioni»

La centralità del paziente è stata ribadita anche nella relazione della dr.ssa Serenella Bacciu del dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativa Univ. Tor Vergata Roma, che ha valutato la condrotossicità da farmaci (come antinfiammatori non steroidei, corticosteroidi, etc) nel trattamento intra-articolare. Tale tossicità può manifestarsi con diversi gradi di intensità a seconda della sensibilità soggettiva del paziente.

«Gli altri aspetti trattati nel simposio»-ha aggiunto il prof. Migliore- «riguardano le nuove frontiere che si aprono davanti a noi; si è parlato di terapia rigenerativa, si è parlato di come modulare le cellule staminali residenti all’interno dell’articolazione.

Si è parlato delle nanoparticelle, di come poter veicolare all’interno dell’articolazione certi prodotti e fare in modo poi che questi possano essere coinvolti nella loro attività terapeutica pian piano nel tempo (quello che è il lento rilascio o un rilascio programmato) dei diversi prodotti perché non siano immediatamente assorbiti all’interno dell’articolazione oppure per via sistemica».

Il congresso è stato anche ricco di sessioni pratiche sulle modalità di iniezioni intra articolari con diversi farmaci e medical device e dell’importanza dell’ecografia dalla diagnosi, al trattamento fino al follow up post iniezione.

«Si è cercato anche di fare chiarezza sui diversi prodotti a base di acido ialuronico» ha precisato il prof. Migliore «e del perché esistono così poche evidenze; si è parlato molto della discrepanza tra le raccomandazioni che sembrano essere negative e la pratica clinica segnata dalla soddisfazione di medici e pazienti.

Abbiamo approfondito l’argomento in modo analitico, scientifico rivisitando i lavori che in questi anni sono stati pubblicati da colleghi e da team di esperti. Si è parlato del technical expert panel dell’ISIAT e del lavoro che ha fatto su questa discrepanza tra lavori e pratica clinica».

In merito alla pratica clinica sulle infiltrazioni intra-articolari è stato presentato il lavoro che vede come autori diversi esperti italiani e internazionali tra cui il prof. Migliore e il prof. Santilli. L’articolo è una fotografia dello stato dell’arte della terapia infiltrativa in Italia grazie alla collaborazione delI’Istituto Superiore di Sanità.

E’ stata dipinta anche la situazione della “lotta” per arrivare ai rimborsi della terapia intra-articolare in altri Paesi come nel caso della Francia che è stato presentato dal dr. Emmanuel Maheu del dipartimento di Reumatologia Saint-Antoine Hospital di Parigi.

Il dr. Conrozier ha portato avanti un gruppo di esperti di cinque Paesi in Europa per trovare un consenso condiviso sui punti fondamentali della terapia intra-articolare.

In conclusione, l’edizione 2015 del congresso ISIAT di Budapest è stato un momento unico per fare il punto della situazione del trattamento intra articolare a livello europeo e per cercare delle soluzioni comuni a questioni ancora aperte attraverso raccomandazioni per la pratica clinica e consensus per una corretta gestione condivisa. Come ha aggiunto il prof. Migliore, salutandoci: «Questa è stata la base per il convegno futuro che faremo tra due anni a Istanbul».

Emilia Vaccaro