Punti di Repere

21 maggio 2012

Approccio intra-articolare

Articolazione del polso

In caso di poliartrite reumatoide o traumatismo, si può sviluppare una capsulite acuta con sintomatologia dolorosa e limitazione funzionale della motilità. Dato che l’articolazione del polso non è continua ma anzi contiene vari setti che la dividono in compartienti separati, l’iniezione non va eseguita in un solo punto ma prevede molteplici zone d’infilitrazione, alle quali si accede attraverso un solo punto d’entrata. La tecnica d’esecuzione prevede che il paziente metta i palmi delle mani verso il basso, con un certo grado di flessione del polso; che si identifichi la parte intermedia del carpo a monte della depressione più profonda dell’uncinato, che si inserisca l’ago nella parte mediana del carpo, infine, che si inietti in differenti punti attraverso i dossi del polso e, se possibile, tra i legamenti e nella capsula. Quindi, l’articolazione va messa a riposo con una stecca fino alla scomparsa del dolore; poi si riprendono esercizi di mobilizzazione dolci. Attenzione: se l’articolazione è gravemente edematosa, può essere necessario utilizzare un ago più lungo per poter raggiungere tutte le aree vicine ed eventualmente bisognerà effettuare molteplici iniezioni in più punti.

Articolazione radiocarpica

L’infiltrazione nell’articolazione radiocarpica è indicata per l’artrosinovite radiocarpica. Il polso deve essere prono e leggermente flesso. Quindi, si identifica la rima articolare tra radio prossimalmente e scafoide/emilunare distalmente. Il sito di iniezione corrisponde allo spazio compreso tra radio, scafoide e semilunare. L’ago va inserito in direzione perpendicolare rispetto al piano della superficie cutanea. Questa medesima area, in caso di artrite reumatoide o degenerativa post-traumatica, può essere impiegata per iniettare anestetici locali.

Articolazione radio-ulnare inferiore

L’articolazione radio-ulnare inferiore può essere oggetto di capsulite cronica o di rottura acuta del menisco. Le patologie in causa sono l’artrosi o la poliartrite reumatoide, o fenomeni traumatici. La sintomatologia è rappresentata da dolore all’estremità dell’avambraccio, sul lato ulnare. Quando il palmo della mano è rivolto verso il basso, l’articolazione si stende per un terzo del polso, appena all’interno del dosseo costituito dall’estremità dell’ulna. Si identifica l’interlinea articolare facendo scorrere uno contro l’altra le estremità del radio e dell’ulna o palpando lo spazio tra il processo stiloide dell’ulna e il piramidale. Il paziente deve trovarsi assiso, con le palme orientate verso il basso. Va identificato il processo stiloideo dell’ulna e si inserisce l’ago appena distalmente allo stiloide, mirando trasversalmente al radio, poi va attraversato il legamento collaterale ulnare per poi penetrare dentro la capsula. Quindi, va iniettata la soluzione in bolo. Successivamente, va raccomandato al paziente il riposo di una settimana, evitando le attività di flessione/deviazione ulnare.

Articolazione trapezio-metacarpale

La terapia infiltrativa in questa zona è indicata nell’artrosi della prima articolazione carpometacarpica. Il polso deve essere prono, quindi si identifica la rima articolare fra trapezio e primo osso metacarpale con leggera trazione. Il sito di iniezione è costituito dallo spazio compreso fra trapezio e primo osso metacarpale circa, al centro dell’articolazione. L’ago va inserito perpendicolarmente rispetto al piano della cute. La rima articolare dee essere identificata attraverso movimenti di flesso-estensione; eventualmente va abdotta la mano o posto in trazione il pollice.

Approccio peri-articolare

Guaina dell’abduttore lungo ed estensore breve del pollice

Questa via di accesso è indicata nella sindrome di De Quervain e nella tendinite dell’abduttore lungo e dell’estensore breve del pollice. Il paziente deve trovarsi in posizione seduta e tenere i gomiti in flessione. I punti di repere sono rappresentati dai tendini dell’abduttore lungo e dell’estensore breve del pollice, i quali formano una guaina sinoviale comune a livello dello stiloide radiale, che costituisce il bordo della tabacchiera anatomica. Quest’ultima rappresenta esattamente il sito di iniezione. L’ago va inserito con un’inclinazione di 25-30° rispetto al piano della cute e va rivolto in direzione prossimale lungo il tendine. Occorre evitare l’infiltrazione in direzione distale, in quanto più dolorosa; inoltre, se si incontra resistenza all’infiltrazione, allo scopo di evitare l’iniezione di farmaco all’interno del tendine, è opportuna la retrazione dell’ago.

Tunnel carpale

Nella sindrome del tunnel carpale oltre all’approccio periarticolare di pertinenza dell’area anatomica della mano (scheda n.11), si può ricorrere all’accesso dal polso. In questo caso, la mano deve essere supina, in estensione. Il punto di repere è costituito dal tendine del muscolo palmare lungo, evidente come il più centrale e superficiale quando il polso è flesso contro resistenza. Il sito di iniezione è rappresentato dal tunnel carpale, in profondità rispetto al legamento trasverso del carpo e alla guaina dei flessori. L’ago, da inserire con un angolo di circa 45° rispetto al piano cutaneo, va diretto distalmente. Per individuare il tendine del muscolo palmare lungo si invita il paziente a flettere il polso.

Canale di Guyon

Per sindrome del canale di Guyon si intende la sindrome compressiva del nervo ulnare a livello del canale di Guyon. Va chiesto al paziente di tenere la mano supina, in estensione. Il punto di repere è costituito dal tendine del muscolo ulnare anteriore. Il canale di Guyomoè rappresentato da un tunnel osteofibroso delimitato dalla depressione fra il pisiforme e l’uncino dell’uncinato e dal legamento piso-uncinato. Il sito di iniezione è costituito dal canale di Guyon: l’ago va inserito in direzione obliqua di 45° rispetto al piano cutaneo, poi rivolto in direzione distale.