Modalità tecnica di iniezione

14 gennaio 2012

La tecnica di esecuzione prevede due momenti principali: il protocollo di preparazione (nel quale vengono predisposte le condizioni ideali per l’effettuare l’atto terapeutico) e il procedimento dell’iniezione vero e proprio. In entrambi i casi si distinguono vari passaggi obbligati, volti a conseguire il migliore risultato in totale sicurezza per il paziente. Tali passaggi sono identici sia per le iniezioni intra-articolari sia per quelle periarticolari o in altre aree anatomiche, ma possono differire (in riferimento al farmaco utilizzato) per la modalità di ricerca del sito di iniezione e per la tecnica di inserzione dell’ago.


Protocollo di preparazione
Le precedure propedeutiche all’iniezione sono distinte in quattro fasi.

1) Preparazione del paziente:

– discutere preliminarmente le opzioni terapeutiche, le modalità di iniezione e i potenziali effetti secondari;

– ottenere un esplicito consenso al trattamento;

– mettere in posizione distesa e confortevole il soggetto, con accessibilità del punto d’iniezione.

2) Preparazione del materiale:

– tenere a disposizione i flaconi dei farmaci (cortisonici, acido ialuronico, anestetici locali, etc.);

– verificare i nomi delle molecole, le dosi e le date di scadenza;

– tenere pronte siringhe e aghi per aspirazione e infiltrazione;

– avere sempre pronte preparazoni cutanee all’alcol o allo iodio;

– tenere pronte siringhe di ricambio e un contenitore sterile per un’eventuale aspirazione, se necessaria.

3) Preparazione del sito d’iniezione:

– indentificare le strutture e tirare con forza la pelle entro il pollice e l’indice; in particolare, nel caso delle iniezioni intra- e peri-articolari, occorre trovare un punto osseo di repere mediante palpazione e quindi, in riferimento a esso, individuare il punto di iniezione; nel caso invece di terapia infiltrativa per la gestione del dolore con anestetici locali occorre individuare – premendo l’indice sulla pelle del paziente – il punto dolente (cosiddetto trigger), dove sarà inserito l’ago;

– marcare il sito d’iniezione con l’estremità bloccata di un tappo di ago sterile o con un pennarello per la pelle, segnando una crocetta rossa;

– pulire la pelle con la preparazione adatta, con un movimento a spirale verso l’esterno;

– lasciar seccare la pelle per un minuto.

4) Assemblaggio dei materiali:

– lavarsi le mani per un minuto con una soluzione adatta e asciugarle bene con una salvietta;

– preparare una siringa di dimensioni adeguate aspirandovi il farmaco da iniettare e innestandovi un ago di calibro selezionato sulla base del prodotto e dell’area da infiltrare (questa fase può non essere necessaria nel caso di preparati forniti in siringhe pre-riempite).


Procedimento dell’iniezione
– Tirare la pelle pulita sul sito d’iniezione e inserire rapidamente l’ago perpendicolarmente alla pelle, così da evitare una puntura dolorosa; nel caso di terapia infiltrativa del dolore con anestetici locali, la pelle va tenuta tesa tra due dita, in mezzo alle quali deve scendere perpendicolarmente l’ago con la massima precisione sul punto trigger;

– Orientare correttamente l’ago puntandolo verso l’area lesa;

– Tirare indietro il pistone della siringa per assicurarsi che l’ago non sia dentro una vena o un’arteria;

– Effettuare l’iniezione in bolo nelle articolazioni (i volumi e le dosi sono variabili, in rapporto alla grandezza dell’articolazione ed al tipo di prodotto utilizzato) e nelle borse oppure “a ventaglio” nei tendini e nei legamenti, assicurandosi una buona ripartizione della soluzione;

– Ritirare rapidamente l’ago, comprimendo il sito con un tampone di cotone allo scopo di minimizzare il sanguinamento ma anche di prevenire un’atrofia grassosa o una depigmentazione cutanea;

– Gettare immediatamente l’ago e la siringa dentro contenitori appropriati, per evitare lesioni da ago;

– Prendere nota del nome dei farmaci, delle dosi e dei numeri dei lotti. Annotare le raccomandazioni per l’uso e il monitoraggio della risposta e conservare dossier completi.

– Riesaminare il paziente per valutare gli effetti del trattamento sul dolore, la forza e l’ampiezza dei movimenti, così da poter valutare e considerare con più precisione il posizionamento dell’ago.

– Far attendere il paziente per 30 minuti dopo l’iniezione, allo scopo di riconoscere un’eventuale reazione allergica o un effetto secondario.


Ausilio ecografico

L’impiego di una sonda ecografica oltre a essersi imposto per lo studio delle cavità articolari e la diagnosi e la localizzazione delle lesioni a loro carico, è divenuto uno strumento spesso indispensabile al clinico che ricorre alla terapia infiltrativa. Infatti nei casi più complessi (tipicamente le grandi articolazioni come quella dell’anca in cui l’accesso a un’area patologica profonda è più incerto se basato solo sull’esperienza tattile), o laddove si voglia avere la certezza del rilascio del farmaco nella sede della lesione, si ricorre all’iniezione ecoguidata: è cioè possibile visualizzare l’ago nel suo percorso attraverso le strutture anatomiche, così da correggerne l’inclinazione o la direzione fino a raggiungere l’area desiderata dove si inietterà il farmaco.