Anatomia

30 agosto 2012

Introduzione e classificazione

Quella del ginocchio è l’articolazione più complessa dello scheletro umano. Da una parte, a giudicare dalle superfici articolari, può sembrare un’articolazione molto mobile; al contrario il ricco apparato legamentoso di cui è provvista riduce i suoi movimenti alla sola flessoestensione. Anche la classificazione di questa articolazione appare difficoltosa. Per i rapporti articolari che si formano tra femore e tibia, sembra simile alle condiloartrosi e ai ginglimi angolari (o trocleari); per via dei rapporti tra femore e patella, invece, assume caratteri simili alle artrodie.

Componenti e descrizione

Alla composizione dell’articolazione del ginocchio partecipano il femore, con i suoi condili e la superficie patellare, la rotula (o patella) e la tibia, con le sue superficie condiloidee. Il perone, invece, non ne fa parte, articolandosi solo con la tibia.Il ginocchio rappresenta un ginglimo angolare, con due gradi di libertà in flessione e uno in estensione.

1) La patella

La patella è il più grande osso sesamoide del corpo umano. Si tratta di un osso piatto con due superfici, una anteriore e una posteriore, tre lati e un apice rivolto in basso; la sua forma, peraltro, è molto variabile. La superficie anteriore è molto ricca di fori nutritizi; inoltre è assai scabra, con rilievi longiudinali più o meno marcati a seconda dei singoli individui e che costituisono la aree di inserzione del tendine del muscolo quadricipite femorale. In area più prossimale la superficie è più liscia, là dove si inseriscono i muscoli vasto intermedio e retto del femore. La porzione superiore è divisa longitudinalmente da un rilievo in due faccette articolari, attravero cui la patella si articola alla superifice patellare del femore. La porzione inferiore fino all’apice è al contrario molto scabra, ed è dove si inserisce il tendine patellare che la collega alla tibia.

2) Il femore

La superificie articolare del femore è costituita dalla epifisi distale espansa, costituita da due condili, mediale e laterale, anteriormente fusi nella diafisi e divergenti posteriormente in modo laterale: ne deriva la fossa intercondiloidea. Sopra e lateralmente ogni condilo possiede un epicondilo la cui porzione superiore mediale forma una sporgenza: il tubercolo adduttorio, ove si inserisce una parte del muscolo grande adduttore. Anteriormente all’epifisi distale vi è un’area triangolare liscia, la superficie patellare che si articola con la patella. La superficie articolare del femore, costituita dalla superficie inferiore dei due condili, è liscia e si articola con il piatto tibiale, cioè con la superificie superiore dell’epifisi prossimale della tibia, mentre non ha contatto con il perone.

3) L’epifisi prossimale della tibia

L’epifisi prossimale della tibia è costituita da due condili, da un’eminenza intercondiloidea, dalla tuberosità tibiale e da due aree intercondiloidee. Il condilo laterale presenta superiormente una superficie ampia, convessa e dalla forma irregolarmente tondeggiante, pressoché piatta. Medialmente al condilo laterale vi sono due prominenze piramidali, i tubercoli intercondiloidei laterale e mediale, che sporgono al di sopra dei due condili e in cui confluiscono i loro margini anteriore e posteriore. La base dei due tubercoli occupa circa metà dello spessore tibiale ed essi insieme formano l’eminenza intercondiloidea mentre gli incavi restanti costituiscono le aree intercondiloidee anteriore e posteriore da cui originano i due legamenti crociati. Normalmente il margine laterale viene detto margine interosseo, poiché vi si inserisce la membrana interossea, che occupa lo spazio esistente tra tibia e perone. Posteriormente al condilo mediale si distingue un lieve solco, che da inserzione al tendine del muscolo semimembranoso.

3) I menischi

I menischi sono due fibrocartilagini, uno a forma quasi circolare, quello mediale invece più grande e di forma quasi semilunare, che aderiscono perifericamente alla capsula articolare mediante un legamento anteriore, denominato legamento trasverso, e uno posteriore, definito legamento posteriore del menisco laterale. Le loro funzioni sono varie: proteggono la cartilagine articolare dei capi ossei attutendo le sollecitazioni, stabilizzano l’articolazione e ampliano la superficie articolare dei piatti tibiali. Tutti e due i menischi si inseriscono sull’eminenza intercondiloidea della tibia.

4) La capsula fibrosa

Sulla faccia posteriore del femore si inserisce la capsula fibrosa del ginocchio, 1 cm al di sopra del limite della cartilagine articolare; aderisce in avanti al contorno della patella e in basso si attacca ai piatti tibiali, qualche mm al di sotto del loro rivestimento cartilagineo. È rivestita internamente da una membrana sinoviale molto ampia che, al di sotto della rotula, forma una rientranza verso la fossa intercondiloidea in modo da rivestire un cuscinetto adiposo che poggia contro la porzione inferiore della rotula e contro la faccia interna della capsula in corrispondenza del legamento rotuleo e dei suoi lati.

5) I legamenti

La stabilità del ginocchio viene assicurata da potenti legamenti: i legamenti collaterali ed i crociati, nonché dalla stessa muscolatura. I legamenti crociati (prendono inserzione sull’eminenza intercondiloidea e si incrociano a livello della fossa intercondiloidea), i legamenti collaterali che originano dagli epicondili femorali e si inseriscono sulla tibia e la testa del perone, il legamento patellare che unisce la patella alla tuberosità tibiale.

6) I muscoli

Il muscolo estensore del ginocchio è costituito dal quadricipite femorale, situato nella zona anteriore della coscia. È formato da quattro ventri muscolari che si inseriscono mediante un tendine terminale comune sulla tuberosità anteriore della tibia. Il vasto intermedio, il vasto esterno ed il vasto interno sono monoarticolari, il retto anteriore è biarticolare.

I flessori del ginocchio sono invece contenuti nella loggia posteriore della coscia e sono quasi tutti biarticolari. Essi comprendono: il bicipite femorale, il semitendinoso, il semimembranoso, il retto interno, il sartorio.

I muscoli rotatori del ginocchio sono i rotatori esterni (bicipite, tensore della fascia lata) ed i rotatori interni (sartorio, semitendinoso, semimembranoso, gracile).