Gonartrosi, meno garanzie di sicurezza con le infiltrazioni dei nuovi gel di poliacrilammide

18 ottobre 2015

I nuovi prodotti utilizzati per le infiltrazioni articolari contro l’osteoartrosi, diversi dall’acido ialuronico, non danno le stesse garanzie d’uso. A suggerirlo è un caso clinico, pubblicato su Case Report in Orthopedics, da cui emerge che le infiltrazioni di idrogel di poliacrilammide possono dare effetti avversi importanti e di non facile gestione.

Nell’articolo, gli autori presentano il caso di una donna di 64 anni affetta da gonartrosi bilaterale e con dolore da carico a entrambe le ginocchia, più intenso sul lato destro, riduzione dell’autonomia di marcia e dolore notturno episodico. La paziente era sintomatica di circa 5 anni e i precedenti trattamenti farmacologici e riabilitativi non avevano avuto alcun effetto.

La risonanza magnetica del ginocchio destro ha evidenziato rottura completa del menisco mediale, degenerazione della cartilagine articolare femoro-tibiale e condromalacia della rotula.

La donna è stata quindi sottoposta a meniscectomia mediale parziale e debridement cartilagineo per via artroscopica. Subito dopo l’operazione, sono stati iniettati in entrambe le ginocchia 2,5 ml di idrogel di poliacrilammide (Noltrex, Bioform) al fine di ridurre il danno cartilagineo.

Le infiltrazioni intrarticolari rappresentano una tra le diverse modalità di trattamento conservativo dell’osteoartrosi, sempre più diffusa grazie al fatto di non implicare i possibili effetti collaterali di terapie sistemiche, specie nel lungo periodo.

Gli agenti più utilizzati per la terapia infiltrativa sono i corticosteroidi e l’acido ialuronico; quest’ultimo, com’è noto, è un componente naturale, normalmente contenuto nel liquido sinoviale e presente in concentrazioni ridotte nelle articolazioni artrosiche. Di recente, sono comparsi sul mercato prodotti di sintesi, quali il gel di poliacrilammide, che simulano l’azione di molecole naturali come l’acido ialuronico.

L’impiego di questi prodotti, già ampio negli interventi di chirurgia estetica e urologica, si sta diffondendo anche in ambito ortopedico. Sebbene la loro biocompatibilità e biodisponibilità siano comprovate, ci sono meno dati sulla loro sicurezza e tollerabilità, specie in ortopedia, perché in questo settore sono in uso da meno tempo rispetto agli steroidi e all’acido ialuronico.

L’articolo in questione è, quindi, importante perché riporta il primo caso clinico segnalato di reazioni avverse all’utilizzo del gel di poliacrilammide per la terapia infiltrativa dell’osteoartrosi. Gli autori descrivono gli effetti collaterali osservati e le procedure messe in atto per risolverli.

Dopo l’iniezione del gel, riferisce l’equipe, la paziente ha manifestato rapidamente effetti avversi significativi, per gestire i quali si è dovuto intervenire più volte.

Nelle prime 24 ore, sono comparse classiche reazioni infiammatorie (tumor, dolor, rubor, calor, e functio laesa) a carico del ginocchio destro, considerate dai ricercatori come una reazione sinoviale e trattate con FANS alternati all’applicazione di ghiaccio locale.

Dato l’aggravarsi dei sintomi, la paziente è stata sottoposta ad artrocentesi, dalla quale si è ottenuto un materiale semisolido, semitrasparente, inodore, di colore giallo, rivelatosi il gel iniettato, sul quale, pertanto, non sono state eseguite analisi istologiche, immunologiche o chimiche. Inoltre, da questo materiale non sono stati isolati batteri; ma è stata osservata la presenza di una notevole quantità di leucociti in alcune zone.

In quinta giornata, visto l’ulteriore peggioramento dei sintomi, si è proceduto a un debridement artroscopico, che ha permesso il drenaggio completo del gel residuo ancora presente nell’articolazione ed evidenziato una diffusa ipertrofia sinoviale e macchie emorragiche nella cavità articolare. Di nuovo, non sono stati isolati batteri dal materiale ottenuto dal debridement artroscopico.

A 2 giorni da questo secondo intervento, si sono manifestati dolore e tumefazione a carico di tutta la gamba, soprattutto a livello del cavo popliteo. Un ecocolordoppler venoso degli arti inferiori ha evidenziato la presenza di una cisti di Baker con ecogenicità semisolida, che è stata drenata mediante un catetere posizionato sotto guida ecografica.

Cinque giorni dopo, il gonfiore si è ridotto notevolmente e il catetere è stato rimosso.

I risultati dell’artrocentesi a carico del ginocchio sinistro, nel quale era stata effettuata solo l’infiltrazione di gel, sono apparsi simili a quelli del ginocchio destro.

Dato che la paziente lamentava dolore crescente a carico del ginocchio sinistro, in nona giornata si è eseguito un debridement artroscopico. Anche in questo caso l’esame microbiologico ha dato esito negativo, mentre è stata osservata la presenza di ipertrofia sinoviale e di macchie emorragiche irregolari nell’’articolazione.

Al pari di quanto accaduto per il ginocchio destro, anche a livello del sinistro è stata evidenziata una cisti di Baker. Tale ciste si è rotta dopo 12 ore e il suo contenuto si è propagato lungo i muscoli crurali posteriori. Dopo 24 ore di follow-up, durante il quale la gamba è stata tenuta elevata e si è applicato ghiaccio locale, è stato eseguito un drenaggio da cui si è ottenuto un liquido sieroematico.

Il sesto giorno il gonfiore era diminuito notevolmente e la donna era in grado di camminare zoppicando leggermente e usando un deambulatore, che ha dovuto utilizzare per circa 3 mesi dalla prima infiltrazione.

Questo caso clinico, concludono gli autori, evidenzia, per la prima volta, che le infiltrazioni intrarticolari di gel di poliacrilammide possono dar luogo a eventi avversi importanti, il cui trattamento non è così facile da trattare quanto si pensava.

Inoltre, sottolineano, una corretta diagnosi delle complicanze è essenziale per scegliere il trattamento più appropriato ed evitare interventi chirurgici inappropriati. Tuttavia, raccomanda l’equipe, data la biostabilità dei gel di poliacrilammide, in caso di sospetto bisognerebbe eseguire immediatamente una pulitura meccanica per alleviare i sintomi.

M. Tonbul, et al. Intra-articular polyacrylamide hydrogel injections are not innocent. Case Rep Orthop. 2014;2014:150709.