Infiltrazioni: Piede

Introduzione

Il piede costituisce la porzione più distale dell’arto inferiore. In esso si distinguono la caviglia, che media la continuità con la gamba, il tallone, che rappresenta l’estremità posteriore del piede, il metatarso, che costituisce la porzione anteriore del piede, e cinque dita. Le dita dei piedi non possiedono una nomenclatura comune documentata; fa eccezione il solo alluce, omologo del pollice; iIn ambito scientifico si è soliti numerare le dita del piede, così che in senso medio-laterale, le dita del piede sono dette primo dito, secondo dito, etc.

La componente scheletrica

Lo scheletro del piede è costituito dall’articolazione di 20 ossa (22 se si comprendono le ossa sesamoidi costanti del piede). Questo numero può peraltro variare nel singolo individuo per la presenza di uno o più sesamoidi incostanti o di alcune ossa dette ossa accessorie del piede.

Lo scheletro del piede può essere suddiviso, analogamente a quanto avviene per lo scheletro della mano, in tre gruppi di ossa con caratteristiche simili: il tarso, il metatarso e le falangi.

– Il tarso contribuisce a formare lo scheletro della caviglia e del tallone, e presenta alcune omologie con il carpo della mano, essendo costituito da sette ossa che occupano tutte la metà prossimale del piede. Nel tarso si distinguono due file di ossa, delle quali la prima, detta fila prossimale o fila posteriore del tarso, è formata dal talo e dal calcagno, e l’altra, detta fila distale o fila anteriore, è formata, procedendo in senso medio-laterale lungo un piano coronale, dalle tre ossa cuneiformi, dall’osso scafoide del piede e dall’osso cuboide. Tutte le ossa del tarso sono ossa brevi, con un asse maggiore rivolto in senso antero-posteriore (tranne l’osso navicolare, dall’asse maggiore rivolto in senso medio-laterale).

– Il metatarso contribuisce a formare la metà anteriore del piede ed è costituito da 5 ossa dette ossa metatarsali che fanno da tramite tra il tarso e le falangi che compongono lo scheletro delle dita del piede. Le ossa metatarsali sono ossa lunghe in cui si distinguono due epifisi (una prossimale e una distale) e una diafisi. Le diafisi delle ossa metatarsali sono curve con convessità rivolta verso il dorso del piede e concavità rivolta verso la pianta, contribuendo così, alla formazione della volta plantare del piede.

– Le due ossa sesamoidi costanti del piede, distinte in mediale e laterale, sono comprese nei tendini del muscolo flessore breve dell’alluce.

– Le falangi del piede sono infine 14 piccole ossa lunghe che formano le dita del piede. A parte l’alluce, costituito da 2 sole falangi, tutte le altre dita del piede sono formate da tre falangi (ma a volte anche il 5° dito è costituito da 2 falangi).

Le ossa accessorie

In un ristretto numero di individui si possono osservare ossa soprannumerarie, dette accessorie. Le più importanti sono:

– Le ossa intermetatarsali, di forma triangolare o allungata, che si collocano sulla superficie dorsale del piede tra le basi di due ossa metatarsali adiacenti. Si possono ritrovare fino a quattro ossa intermetatarsali denominate in senso medio-laterale primo, secondo, terzo e quarto osso intermetatarsale.

– Le ossa intercuneiformi, di forma triangolare, che si collocano sulla superficie dorsale del piede tra due ossa cuneiformi adiacenti Si possono ritrovare fino a due ossa intercuneiformi denominate in senso medio-laterale primo e secondo osso cuneiforme.

– Le ossa talo-navicolari si collocano tra la superficie posteriore all’osso navicolare e la testa del talo. Si possono ritrovare fino a due ossa intercuneiformi delle quali una superiore, detta osso talo-navicolare dorsale ed una inferiore, detta osso talo-navicolare plantare.

– Altri ossi accessori: l’osso triangolare, l’osso del sustentacolo, l’osso tibiale esterno, l’osso calcagno secondario, l’osso vesaliano del piede, la pars peronea metatarsalis e l’osso cuboide secondario.

Le articolazioni

Le articolazioni del piede si instaurano tra le 26 ossa che ne compongono lo scheletro. In base al segmento del piede considerato si distinguono:

  • Articolazioni della caviglia
  • Articolazioni del tarso
  • Articolazioni del metatarso
  • Articolazioni delle dita

Articolazioni della caviglia e del tarso

Articolazione tibio-peroniera distale

L’articolazione tibo-peroniera distale si instaura tra la superficie articolare tibiale della fibula e l’incisura fibulare della tibia ed è rinforzata dai legamenti tibio-fibulari anteriore, posteriore e interosseo.

Articolazione tibio-tarsica o tibo-astragalica

L’articolazione tibio-astragalica è una articolazione mobile, che si instaura tra la troclea dell’astragalo e le faccette articolari distali della tibia e del perone, unite dal legamento tibio-fibulare interosseo. La capsula articolare dell’articolazione si tende anteriormente tra il margine anteriore della superficie articolare astragalica della tibia e il margine anteriore della superficie articolare tibiale dell’astragalo. Medialmente tra la superficie mediale del malleolo mediale della tibia ed i margini della superficie articolare malleolare mediale dell’astragalo. Posteriormente si tende tra il margine posteriore della superficie articolare astragalica della tibia e il margine posteriore della superficie articolare tibiale dell’astragalo. Lateralmente si tende tra la superficie laterale del malleolo laterale del perone e i margini della superficie articolare malleolare laterale dell’astragalo. Il legamento tibio-fibulare interosseo, infine, chiude superiormente la cavità articolare dell’articolazione tibio-astragalica unendo la tibia al perone.

Articolazione astragalo-calcaneale

L’articolazione astragalo-calcaneare o talo-calcaneare è costituita da due artrodie che si instaurano tra le superfici articolari calcaneari del talo e le superfici articolari astragaliche del calcagno. Si distinguono pertanto un’articolazione astragalo-calcaneare posteriore, più grande e indipendente ed un’articolazione astragalo calcaneare anteriore, più piccola.

L’articolazione astragalo-calcaneare posteriore si instaura tra la superficie articolare astragalica posteriore del calcagno, leggermente convessa, e la superficie articolare calcaneare posteriore dell’astragalo, leggermente concava. Queste superfici, di forma pressoché triangolare, presentano una base rivolta anteriormente lungo il margine posteriore del seno del tarso e un apice smusso rivolto posteriormente verso il processo posteriore del talo, dal quale originano i legamenti posteriori dell’articolazione. La capsula articolare quindi si tende, posteriormente, tra il margine posteriore della superficie articolare calcaneare posteriore del talo e il margine posteriore della superficie articolare astragalica posteriore del calcagno mentre, anteriormente, si tende tra il solco del talo ed il solco del calcagno.

L’articolazione astragalo-calcaneare anteriore si instaura invece tra la superficie articolare astragalica anteriore del calcagno, leggermente concava, e la superficie articolare calcaneare anteriore del talo, convessa e continua anteriormante con la superficie articolare navicolare del talo. Queste superfici sono di forma pressoché ovale ed il loro margine posteriore si dispone lungo il margine anteriore del seno del tarso.La capsula articolare è costituita posteriormente dal solo legamento astragalo-calcaneare interosseo mentre sui lati continua con la capsula articolare dell’articolazione talo-navicolare. Ne consegue che anteriormente le due cavità articolari comunicano ampiamente.

Articolazione mediotarsale dello Chopart

L’articolazione dello Chopart, detta anche articolazione mediotarsale, è costituita dall’articolazione delle ossa del tarso posteriore con le ossa del tarso anteriore. Sebbene trattata come un’unica articolazione, in essa è possibile riconoscere due distinte articolazioni delle quali una mediale, detta articolazione astragalo-navicolare o talo-navicolare, ed una laterale, detta articolazione calcaneo-cuboidea.

L’articolazione astragalo-navicolare si instaura tra la testa dell’astragalo e la cavità articolare della superficie prossimale dello scafoide. La capsula articolare dell’articolazione astragalo-navicolare, delimitata anteriormente dal navicolare e posteriormente dall’astragalo, si tende tra il collo dell’astragalo e il margine superiore, mediale e laterale della cartilagine articolare astragalica del navicolare. Inferiormente invece, laddove l’astragalo poggia sull’osso calcaneare, la capsula si inserisce sul margine anteriore del sustantacolo astragalico del calcagno. Ne consegue che in questo punto l’articolazione astragalo-navicolare si continua posteriormente nelle articolazioni astragalo calcaneare anteriore e media.

L’articolazione calcaneo-cuboidea si instaura tra la superficie distale del calcagno e la superficie prossimale dell’osso cuboide. La capsula articolare si tende quindi tra i margini delle cartilagine articolari delle due ossa.

L’articolazione mediotarsale permette di descrivere una linea articolare, detta linea mediotarsale o linea dello Chopart, che separa il tarso anteriore da quello posteriore.

Articolazione scafo-cuboidea

L’articolazione scafo-cuboidea si instaura tra la superficie laterale dello scafoide e la porzione posteriore della superficie mediale dell’osso cuboide. Lo scafoide e il cuboide sono quindi tenuti assieme dal legamento scafo-cuboideo interosseo, che colma lo spazio compreso tra le due ossa, dal legamento scafo-cuboideo-plantare, che si tende tra le superficie dorsali delle due ossa e dal legamento scafo-cuboideo dorsale, che si tende tra le superficie plantari delle due ossa.

Articolazione cuneo-cuboidea

L’articolazione cuneo-cuboidea si instaura tra la superficie laterale del terzo osso cuneiforme e la porzione anteriore della superficie mediale dell’osso cuboide. Quindi il cuboide e il terzo cuneiforme sono tenuti assieme dal legamento cuneo-cuboideo interosseo che colma lo spazio compreso tra le due ossa, dal legamento cuneo-cuboideo plantare, che si tende tra le superficie plantari delle due ossa, e dal legamento cuneo-cuboideo dorsale, che si tende tra le superficie dorsali delle due ossa.

Articolazione tarso-metatarsale del Lisfranc

L’articolazione tarso-metatarsale, detta anche articolazione del Lisfranc, è formata da più articolazioni, tutte artrodie, distinte in

  • Articolazioni tarso-metatarsali proprie, che si stabiliscono tra ciascuna delle ossa metatarsali e le ossa del tarso che con essa si articolano.
  • Articolazioni intermetatarsali, che si stabiliscono tra le faccette articolari intermetatarsali della base delle ultime quattro ossa metatarsali.

Allo stesso modo si possono individuare più porzioni della capsula articolare:

  • una porzione tarso-metatarsale, che origina dai margini delle faccette articolari metatarsale del cuboide e dei tre cuneiformi e si inserisce ai margini delle faccette articolari tarsali della base delle ultime quattro ossa metatarsali.
  • una porzione intermetatarsale, che si tende tra i margini delle faccette articolari intermetatarsali della base delle cinque ossa metatarsali.

Sebbene trattata come un’unica articolazione, in essa è possibile riconoscere tre porzioni aventi distinta capsula articolare.

  • L’articolazione tarso-metatarsale mediale, che si instaura tra il primo osso cuneiforme ed il primo osso metatarsale. Talvolta può essere completata inferiormente dalle due ossa sesamoidi comprese nei tendini del muscolo flessore breve dell’alluce e del muscolo adduttore dell’alluce.
  • L’articolazione tarso-metatarsale intermedia, che si instaura tra secondo e terzo osso cuneiforme, da un lato, e secondo e terzo osso metatarsale dall’altro. Medialmente la base del secondo osso metatarsale non presenta una cartilagine articolare. Allo stesso modo, lateralmente, terzo e quarto osso metatarsale non presentano una reciproca superficie articolare.
  • L’articolazione tarso-metatarsale laterale, che coinvolge l’osso cuboide e le ultime due ossa metatarsali.

Analogamente all’articolazione mediotarsale, l’articolazione tarso-metatarsale permette di descrivere una linea articolare, detta linea tarso-metatarsale o linea del Lisfranc, che separa il tarso anteriore dalle ossa metatarsali.

Articolazioni del metatarso

Articolazioni intermetatarsiche

Sono le articolazioni che si instaurano tra le faccette articolari intermetatarsali della base delle ossa metatarsali adiacenti e sono comprese nell’articolazione tarso-metatarsale del Lisfranc.

Articolazioni metatarso-falangee

Sono articolazioni che si instaurano tra il condilo della testa di ciascuna delle ossa metatarsali e la cavità glenoidea della relativa prima falange. La cavità glenoidea è completata sul margine plantare da una fibrocartilagine articolare, la fibrocartilagine glenoidea.

La capsula articolare, originando dai margini della cartilagine articolare del condilo della testa dell’osso metatarsale, si inserisce lungo il margine della cartilagine articolare della cavità glenoidea della prima falange e della fibrocartilagine glenoidea.

Articolazioni delle dita

Articolazioni interfalangee

Un’articolazione interfalangea è un ginglimo angolare che connette due falangi e si instaura tra la troclea della testa delle falange più prossimale e la cavità glenoidea della base della falange più distale tra le due.

La cavità glenoidea della base della falange più distale è completata sul margine plantare da una fibrocartilagine articolare, detta fibrocartilagine glenoidea.

La capsula articolare, originando dai margini della troclea della testa della falange più prossimale, si inserisce al margine della cartilagine articolare della cavità glenoidea e della fibrocartilagine glenoidea della base della falange più distale.

In ciascun dito del piede si individuano due articolazioni interfalangee:

  • un’articolazione interfalangea prossimale o prima articolazione interfalangea, che si instaura tra prima e seconda falange di un dito.
  • un’articolazione interfalangea distale o seconda articolazione interfalangea, che si instaura tra seconda e terza falange di un dito.

Fa eccezione l’alluce, nel quale l’unica articolazione interfalangea presente si instaura tra la falange prossimale e la falange distale dell’alluce.

L’articolazione metatarsofalangea per la sua particolare struttura anatomica richiede l’impiego di un ago da insulina e meno di un ml di prodotto da iniettare. L’infiltrazione va eseguita con il ginocchio piegato ed il palmo del piede completamente appoggiato al lettino.